Ubaldo Manuali: il netturbino stupratore condannato in appello
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Direttore: Alessandro Plateroti

Violentava e fotografava le sue vittime: ecco che fine ha fatto il netturbino stupratore

Una vittima di violenza

La sua storia era diventata nota e aveva destato clamore: parliamo del netturbino stupratore Ubaldo Manuali. Ecco che fine ha fatto.

Ha trovato finalmente fine la storia del netturbino stupratore, Ubaldo Manuali. L’uomo si era reso protagonista di azioni violente e abusi ai danni di alcune donne. L’aggressore le drogava e le violentava e, in alcuni casi, le riprendeva di nascosto per deriderle con degli amici. Adesso, dopo la condanna in primo grado, è arrivata anche al sentenza in appello.

testimone al processo in tribunale

Netturbino stupratore: la storia di Ubaldo Manuali

La vicenda legata al netturbino nasce dopo una serie di violenze contestate all’uomo che risalgono al periodo compreso tra settembre 2022 e gennaio 2023 e che si sarebbero consumate a Capranica, in provincia di Viterbo, e nei comuni romani di Riano e Mazzano Romano. La questione era partita a carico di Ubaldo Manuali, netturbino, dopo la denuncia di una vittima, che aveva conosciuto via social.

A seguito delle indagini, le autorità hanno poi scoperto le altre violenze grazie ad alcuni contenuti rinvenuti nel suo telefonino. Secondo la polizia, Manuali avrebbe somministrato alle tre donne conosciute sui social “sostanze narcotiche o comunque psicoattive” e successivamente le avrebbe indotte a “compiere e subire atti sessuali” per poi filmarle e condividere le violenze in chat.

La condanna in primo grado e in appello

La storia del netturbino aveva lasciato tutti senza parole ma adesso sembra aver trovato finalmente la parola fine. La Corte d’Appello di Roma, infatti, ha condannato a 9 anni e 10 mesi l’uomo, 61 anni, netturbino originario di Viterbo, accusato di aver drogato, violentato e filmato tre donne, poi riprese di nascosto e in alcuni casi derise e commentate in chat con amici. I giudici hanno accolto positivamente la richiesta della Procura generale, confermando integralmente la condanna già inflitta in primo grado.

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ultimo aggiornamento: 10 Dicembre 2025 15:57

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